Chi siamo

Benvenuti a Forlì. Il B&B Giardino34 nasce a giugno 2018 in una struttura di fine ‘800.
La costruzione ha ospitato nel tempo parte del convento della Chiesa di San Pellegrino Laziosi, fino a diventare di proprietà della Famiglia Fabbri ad inizio ‘900, che tuttora vi abita.
Il nonno Antonio Fabbri a partire dal 1920 possedeva cavalli da corsa, per il trasporto di persone e di carrozze.

Lo stabile in città è ricordato con il nome di stalattico, in quanto offriva il servizio di ricovero temporaneo per carrozze e cavalli di viaggiatori che giungevano da fuori città.
Sono ancora conservate e riconoscibili le stalle dei cavalli con la tipica porta con doppia apertura.
I locali in cui oggi si trova il B&B erano utilizzati, dal 1966 al 1997, come studio della rinomata artista di Forlì, Carmen Silvestroni, dove creava un’enorme quantità di lavori come disegni, dipinti, ceramiche e sculture.
Fino al suo passaggio nel 1997, lo studio di Carmen presso casa Fabbri fungeva anche da centro di incontri per amici, artisti, intellettuali e personaggi eccentrici di Forlì e non solo.
Se chiedi in giro sentirai la storia di come Carmen possedeva una pecora nera che spesso portava per le strade al guinzaglio.
Oggi, la sua opera intitolata “La Scacchiera”, composta da nove sculture separate, è una mostra permanente nel parco urbano “Franco Agosto” di Forlì.
Si possono vedere due diverse opere della “Via Crucis” di Carmen, una nella chiesa di Regina Pacis a Forlì e un’altra lungo la strada che porta da Forlì a Sadurano, una località sulle prime colline di Forlì.
La famiglia Fabbri ha sempre amato lasciare spazio ad artisti e così tuttora uno dei locali che affaccia nel giardino interno ospita Matteo Sbaragli, un giovane pittore forlivese.
Mentre il giardino è curato in ogni particolare dalla passione e dall’attenzione della signora Anna, che –se non avete già incontrato- avrete modo di conoscere tra il prato e il fienile.
All’interno del B&B l’amore per l’arte ha dato vita ad un allestimento degli ambienti che crea l’occasione di incontro tra i turisti-ospiti e gli artisti forlivesi. Ci sono gli “Orizzonti Sommersi” dei quadri-scultura di Eleonora Guidi; “la stanza delle Stelle” con gli empirei dipinti di Andrea Mario Bert; “Segreto” in cui scoprire i dettagli delle opere di Massimo Baldini; “la stanza dei Giganti” con i ritratti e gli iceberg di Matteo Sbaragli. Ed infine il soggiorno è arredato con gli attacchi d’arte di Anna e Lisa.

Tutte le opere sono in vendita, se vi innamorate del quadro che vi ha fatto compagnia per qualche notte o  durante la colazione, potete portarlo a casa con voi. Chiedete alla famiglia Fabbri ogni informazione.

Ed ora qualche notizia sugli artisti…

 

 

“Orizzonti Sommersi” i quadri-scultura di Eleonora Guidi

Nata a Forlì il 22 ottobre 1977, il mio percorso di studi artistico ha avuto inizio tra le mura di casa, dove ho preso confidenza con la Forma e il Colore; mi sono diplomata Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte di Forlì e successivamente ho conseguito la Laurea in Educatore Professionale con tesi “Arte, educazione e rieducazione. Un’esperienza laboratoriale”. Lavoro in un centro che accoglie persone diversamente abili e conduco alcuni laboratori artistici (tra cui Ceramica, pittura).
Nel tempo libero mi dedico alla pittura, ma trovando poca soddisfazione nella tela liscia ho sperimentato nuove tecniche di rilievo, per dare corpo e forme alla mia immaginazione.
Le tonalità intense scelte per rappresentare questi “orizzonti sommersi” sono i colori che percepisco dentro di me e che sento l’esigenza di far emergere.

Critica del Maestro Maurizio Marino Forte

Fantasia e colori sono i protagonisti felici dell’arte tridimensionale di ELEONORA GUIDI!
L’anima dell’artista si estende nello spazio e racconta magnificamente l’allegria colorata di essere, di vivere, di godere i semplici e genuini movimenti della vita
Il nostro cuore è il mare con i suoi abitanti! Il nostro cuore è la terra con i suoi abitanti!
Il materiale utilizzato dall’artista Eleonora è materiale dell’anima che si trasforma in gioiose emozioni, che esalta silenziosamente una deliziosa variabilità di emozioni, emozioni che ci fanno accarezzare la nostra infanzia!
Eleonora Guidi, infine, sa raccontare favole di colori, di mare silenzioso, pesci colorati parlanti, conchiglie ballerine, gufi buffi e simpatici avvolti in intimi colori.
fb: Eleonora Guidi

 

 

“La stanza dei Giganti” e i ritratti e gli iceberg di Matteo Sbaragli

Matteo Sbaragli ha frequentato il Liceo Artistico di Ravenna e si è laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Sbaragli è apertamente figurativo e si dedica, quasi esclusivamente, a ritratti di grande formato. Partendo da fotografie di personaggi comuni, l’artista le trasforma, con tecnica precisa e memore di grandi maestri americani dell’oggettività, in forme simboliche di un disagio. I volti, in parte meticolosamente riprodotti fin nel più intimo dettaglio, subiscono parziali deformazioni o offese, vengono tradotti in colori innaturali, hanno parti incompiute, vengono percossi da violenti getti di colore oppure, staccati dal corpo,
assumono aspetti impensati. Bilanciando abilmente realtà e immaginazione, Sbaragli ritrae, in fondo, una realtà dolorosa: quasi una carrellata di volti usciti da una camera autoptica o da un manuale illustrato di criminologia. Un mondo violentato che la forte carica espressiva della pittura di Sbaragli affronta non con il cinismo tipico della società contemporanea ma quasi con antichi sensi di pietà e di compassione. Oltre che su tela Sbaragli dipinge su fogli di alluminio e su lastre di plexiglass dipinte sia sul fronte sia sul retro.
Da molti anni la ricerca si concentra all’interno e attorno l’elemento testa. La testa concepita come luogo dove gli eventi accadono. Elemento del corpo che possiede più di ogni altra parte una qualità metafisica, contenitore di astrazione e immagine solida, trattiene ed eietta, sospende a mezz’aria eludendo la gravità, ferma il tempo e lo curva.

 

 

“Segreto” e gli enigmatici dettagli nelle opere di Massimo Baldini

Massimo Baldini, classe 1968, cervese. Creativo più per vizio che per virtù, gioca da sempre con forme e colori tanto da interessarsi all’interior design diventando per venti anni arredatore di interni.
Negli ultimi anni approfitta della crisi economica, che gli alleggerisce gli impegni lavorativi, per dedicarsi con maggior passione alla pittura aprendo a Forlì il laboratorio d’arte Quarantotto.
Artista atipico e informale individua nell’inserimento di oggetti di uso comune (per il loro intrinseco valore estetico e simbolico) la chiave per esprimere i concetti e comunicare le emozioni. Una altalena fra la nostalgia ed il sogno, fra il sentimento e l’impegno, fra l’intimo e l’universale. Le sue opere sono un invito esplicito ad aprire la mente.
fb: massimo baldini arti
Instagram: massimo_baldini_arti
whatsapp: 339 654 9216
laboratorio Quarantotto via Giorgio Regnoli 48 – Forlì

 

 

“La stanza delle Stelle” e gli empirei dipinti di Andrea Mario Bert

Nato a Forlì l’8 agosto 1984.

L’uomo raggiunge il proprio cuore a forza di profonde intuizioni e grandi rivoluzioni personali.
Dipingendo incessantemente la propria notte interiore, illuminata dal Sole.
E quando il giorno e la notte alla fine si riuniscono, è avvenuto il miracolo.

Artista italiano cresciuto a Forlì, sua città natale, Bert viene educato alle Arti sin da piccolo. Diplomato al liceo scientifico, decide nel 2010 di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove frequenta il corso di pittura e si distingue da subito per la sua ricerca.
Negli anni accademici inizia anche il suo percorso espositivo con le prime mostre personali, oltre ai primi importanti riconoscimenti tra cui il 2°posto al Premio Nazionale delle Arti 2012 presso Accademia Albertina di Torino e vincitore nel 2014 dello storico Premio Internazionale Marina di Ravenna con mostra personale a cura di Claudio Spadoni e Bruno Bandini presso il Museo MAR di Ravenna.
Terminato nel 2015 con il massimo dei voti il periodo nell’Accademia bolognese, il suo lavoro viene notato dalla storica Galleria Forni di Bologna, che lo inserisce da subito nei programmi delle più importanti mostre e fiere a livello internazionale, a partire dalla mostra personale a cura di Beatrice Buscaroli “Dal balcone del cielo”.
La sua arte ha così modo di evolversi negli anni, potenziando le basi pittoriche in forme espressive nuove, passanti per studi di scultura e installazione che lo hanno condotto a generare progetti e collaborazioni sempre differenti.
Nel 2023 è vincitore ex equo nella sezione Urban Art della 16° edizione dell’ Artelaguna Prize di Venezia con l’opera pubblica “Esiste una disciplina che apre gli spazi”.
Professore di Disegno alle scuole superiori e co-fondatore della Olvidados Fundaciòn, si dice essere profondamente innamorato della sua Terra.

Vive e Dipinge tra le Nuvole e Forlì.